A Venezia, si sa, per ovvie ragioni i prezzi non sono bassi ma adesso il mercato immobiliare è in crisi più del solito. Questo perchè le accensioni dei mutui sono sempre più rare e nel 2011 da poco concluso, tra l’altro, si è registrata una contrazione pari ad un -16% rispetto al 2010, dato calcolato in base ai giorni lavorativi. Se parliamo, invece, di tutta la regione il calo è pari ad un -19%. Stessa cifra praticamente segnata in tutto lo Stivale. Se il numero vi sembra basso, calcolate che invece si tratta di una novità peculiare in quanto nei due anni precedenti in Italia si era registrato un trend positivo con +1% nel 2010 rispetto al 2009 e un +7% nel 2009 rispetto al 2008. A confermare tali novità è stato proprio il Crif.
La situazione è stata commentata da Enrico Lodi, Direttore Generale Credit Bureau Services di Crif il quale ha riferito: ‘‘Il 2011 e’ stato un anno di evidente e generalizzato calo come si evince anche dall’andamento mensile. L’unico dato positivo e’ stato registrato a febbraio, per il resto tutte le rilevazioni mensili hanno sempre mostrato dati negativi in costante accelerazione, fino a toccare un -46% in novembre, con la chiusura del mese di dicembre sulla stessa scia Questa dinamica negativa e’ certamente influenzata dal fatto che nel 2011 sostituzioni e surroghe hanno cessato di essere significativamente praticate, mentre nel 2010 avevano invece sostenuto il mercato dei mutui dando la possibilita’ alle famiglie di rivedere e rinegoziare i piani di investimento e le condizioni del proprio prestito”.
Gli italiani non vogliono rischiare in un momento di incertezza e lo stesso vale per Venezia, come ha continuato: ”Ma cio’ non toglie che l’atteggiamento improntato alla prudenza messo in campo dalle famiglie, in questa fase caratterizzata da una pesante incertezza non sembra essere stato scalfito nemmeno dallo stallo del mercato immobiliare e dalla conseguente stagnazione dei prezzi, che avrebbe potuto rendere appetibile l’acquisto di abitazioni anche come forma di investimento finanziario, ne’ dal mantenimento di bassi tassi di interesse rispetto al periodo pre crisi”.