Gli italiani preferiscono il mutuo a tasso fisso. Secondo i dati messi a disposizione da Abi, Banca d’Italia e provider online, nel 2015 quasi due terzi delle richieste dei nuovi mutui hanno riguardato questa tipologia, il preferito da chi non ama il rischio.
tassi di interesse
In aumento i tassi di interesse sui mutui
Come di consueto, Bankitalia ha trasmesso i dati inerenti i bilanci bancari. Quelli relativi al mese di luglio non offrono buone notizie ai mutuatari.
Tassi di interesse, in Italia sono altissimi rispetto alla media Ue
Malgrado vi sia stata una diminuzione dei tassi di interesse dei mutui sulla casa, essi in Italia restano più alti del 9% in confronto all’area dell’Euro.
Area Euro, tassi di interesse ancora allo 0,05%
Nasce il fondo che protegge dall’aumento dei tassi di interesse
Si chiama M&G Global Floating Rate High Yield, è di proprietà di M&G Investments ed è gestito da James Tomlins. L’11 settembre 2014 ha fatto il suo esordio nel Regno Unito e a breve arriverà anche nel nostro Paese.
Mutui: tassi all’1 per cento ma le rate aumentano?
Non c’è mai una notizia positiva in termini di mutui: è tempo di crisi e basta insomma. Se da un lato i tassi che sono fondamentali in merito al costo del denaro nella nostra società, in tema proprio di acquisto casa e prestiti in generale restano fermi, lo stesso non vale per le rate. La Bce ha deciso di lasciare infatti invariati i primi all’1 per cento ma, a livello più tecnico, lo spread che regola gli stessi finanziamenti è continuamente ritoccato in salita. Insomma nulla di buono per i consumatori che infatti, come ben sappiamo, il più delle volte desistono dall’acquisto di una casa e sono in forte aumento gli affitti che non permettono di possedere una dimora, ma di certo limitano noie ed ansie.
Mutui: quali sono i tassi più convenienti?
Si scelgono fondamentalmente il tasso fisso e quello variabile, ma in pochi sanno che il misto forse al momento potrebbe risultare tra i più convenienti. Mentre l’uno o l’altro, a seconda del periodo oscillano in quanto a preferenze, solo il due per cento della popolazione che accende un mutuo cerca altre alternative. Del resto, oggi continuano a diminuire i risparmiatori che pensano di investire nel mattone perchè i tassi alti preoccupano e le banche non fanno molto per rassicurare i clienti. Lo spread sale e scende e in generale si parla di crisi, soldi che mancano e lavori che si perdono. Come si fa a rischiare? I nuovi dati raccolti in merito fanno parte di studi effettuati da Crif, Assofin e Prometeia, i quali parlano di una attesa fino al 2013 per vedere rifiorire di un minimo il settore.
Mutui: cala la richiesta dei tassi variabili
Ogni settore dell’economia è interessato dalla crisi che, come nel peggiore degli incubi, pare non finire mai e come abbiamo più volte sottolineato, il mercato immobiliare soffre di tale situazione in maniera piuttosto consistente. Questo perchè in molti non se la sentono in un momento tanto delicato di compiere investimenti così importanti. Il resto della popolazione, invece, non ha le giuste garanzie che possano convincere la banca a fornire il finanziamento necessario e peggio ancora il denaro in contanti. Il risultato è una continua diminuzione delle richieste di mutuo e ancora di più del tasso variabile per l’acquisto della prima casa.
Tasso creditore al 5% con Credem
Il Time Deposit di Credem è un rapporto di deposito vincolato per 24 mesi che permette al cliente dell’istituto di credito di poter beneficiare di un tasso creditore pari al 5% lordo. Una remunerazione che – al netto della ritenuta fiscale del 20% (anziché del 27%, come in vigore fino al 31 dicembre 2011 per tutti i rapporti di conto corrente) permetterà al possessore della relazione finanziaria di poter godere di una redditività netta senza dubbio interessante, il 4%.
L’offerta valida fino al 30 novembre 2011, si caratterizza pertanto per un versamento all’interno di un deposito dedicato, con vincolo di indisponibilità delle somme per l’estensione complessiva di 24 mesi. Le somme depositate all’interno del Time Deposit saranno garantite dal fondo Interbancario di tutela dei depositi, fino alla concorrenza massima stabilita dalle legge (attualmente pari a 100 mila euro).