E’ una giungla il settore dell’Rc Auto e ormai questo è un dato ben conosciuto.Passa il tempo e la situazione si fa sempre più allarmante. Nel tre per cento dei casi, secondo quanto rivela un moderno studio si potrebbe parlare di rischio truffa, a partire dai documenti più facilmente modificabili. Si tratta dei certificati di residenza, degli attestati di rischio e non ultimo delle carte di identità.Le persone in malafede pronte a sottoscrivere una polizza assicurativa in fondo tengono sempre sott’occhio questi tre fondamentali elementi di riconoscimento del tutto personali e a lanciare quello che sta diventando un vero e proprio allarme sono stati gli esperti di Facile.it, comparatore online di polizze Rc. Quest’ultimo ha analizzato le richieste di copertura assicurativa per le auto arrivate nell’ultimo anno e, sarà stata la crisi e i soldi che mancano, ma persino nel settore delle moto, recentemente il 3 per cento nascondeva un tentativo di truffare la compagnia.
Sull’argomento è intervenuto Alberto Genovese, Amministratore delegato di Facile.it il quale ha detto: ”I tentativi di truffa non sono legati solo agli incidenti con danni maggiorati, che vengono trasformati in sinistri piu’ gravi di quanto siano davvero ma sono rintracciabili anche al momento della stipula della polizza Rc, auto o moto”. In media, ogni cento incidenti segnalati alle autorita’ due sono falsi. Come continua Genovese: ”Gia’ l’Isvap e’ intervenuto a sottolineare la gravita’ di questo fenomeno, che si ripercuote su chi paga onestamente la propria assicurazione. Oltre ai rimborsi gonfiati e’ bene tener presente l’esistenza anche di questi tentativi di frode: insieme, per l’Isvap nel 2009 ammontavano ad 83.000 unita’. Per quel che ci riguarda, lavoriamo costantemente per intercettare e segnalare ogni tipo di truffa. Il supporto delle amministrazioni comunali, dei database dell’Aci e dell’Ania e, non ultimo, delle forze dell’ordine ci aiuta a limitare il piu’ possibile il fenomeno”.