Anche in questa parte finale d’anno, i prestiti per interventi ecoenergetici si mantengono tra i più richiesti all’interno delle filiali bancarie. Cerchiamo allora di delineare le caratteristiche di uno dei finanziamenti più noti in questo comparto, il prestito ecologico di Intesa Sanpaolo. Il finanziamento è rivolto a tutti i lavoratori dipendenti e lavoratori autonomi, che agiscono per scopi estranei alla loro attività imprenditoriale o professionale, con età compresa tra i 18 e i 75 anni alla scadenza del prestito. Vediamo più nel dettaglio quali finalità in grado di supportare, e come sfruttare tutte le principali caratteristiche di vantaggio.
Il Prestito Ecologico è anzitutto destinato a finanziare: progettazione e installazione di impianti fotovoltaici, pannelli solari o termici che trasformano l’energia per riscaldamento ed elettrica; installazione di finestre e infissi per migliorare la coibentazione degli stabili e diminuire la dispersione di calore; installazione di caldaie di nuova generazione ad alta efficienza energetica; acquisto di automezzi ecologici e a trazione elettrica; acquisto di elettrodomestici ecologici.
La durata del programma di rimborso dovrà essere compresa tra un minimo di 2 anni e un massimo di 15 anni (richiedibile solo per il fotovoltaico, per le altre destinazioni previste la durata massima consentita è pari a 8 anni), mentre l’importo finanziabile oscilla tra 2.500 euro e 100.000 euro.
La periodicità di addebito delle rate è mensile, con tasso di interesse fisso o variabile a seconda delle preferenze del cliente, che potrà optare verso un piano di ammortamento a rate costanti, o un programma di rimborso con uscite dipendenti dall’andamento dell’euribor di periodo.
Il rimborso anticipato è ammesso, sia parziale sia totale. Per i prestiti a tasso fisso è previsto il pagamento di un compenso massimo dell’1% dell’importo rimborsato. Per i prestiti a tasso variabile non è previsto il pagamento di alcun compenso.