Il Codacons si ritiene soddisfatto dell’accordo siglato con Poste Italiane riguardo ai disservizi che ci sono stati nella prima decade del corrente mese di giugno del 2011 quando, lo ricordiamo, più volte i terminali informatici erano rimasti bloccati. Poste Italiane fin da subito aveva manifestato la propria disponibilità a risarcire gli utenti danneggiati a patto di presentare le necessarie prove documentali, e così è stato. In ogni caso, Carlo Rienzi, Presidente del Codacons, pone all’attenzione alla clientela di Poste Italiane il fatto che, se l’entità del risarcimento che si può ottenere è inferiore al danno reale stimato dall’utente, allora si può in ogni caso andare a presentare una causa individuale contro Poste Italiane, e chiedere di conseguenza un risarcimento dinanzi al Giudice di pace.
A tal fine, attraverso il Blog del Presidente Carlo Rienzi, www.carlorienzi.it, il Codacons sta provvedendo a raccogliere casi specifici di utenti che ritengono d’aver subito dal blocco dei terminali un danno superiore a quello che Poste Italiane, in base all’accordo, ha definito ai fini del risarcimento. Una volta che terminerà la raccolta di tali istanze via Internet, il Codacons è fermamente intenzionato ad avviare un’azione collettiva risarcitoria, ovverosia una class action, non però contro Poste Italiane, ma direttamente al colosso americano IBM. E’ infatti la società statunitense, ricorda il Codacons con un comunicato pubblicato sul proprio sito Internet, quella che gestisce il sistema informatico delle Poste che è andato in tilt nei giorni scorsi a causa di aggiornamenti ai server con i disagi ed i disservizi oramai ben noti.
Ricordiamo che per chiedere il risarcimento per i disservizi con le Poste basta recarsi presso l’ufficio postale al fine di acquisire il relativo modulo; oppure lo si può scaricare direttamente dai rispettivi siti Internet delle Associazioni dei Consumatori che hanno aderito all’accordo di conciliazione con il Gruppo Poste Italiane.
