Potrebbe diventare una norma da far rispettare severamente, ma per ora se ne parla soltanto. In Italia, in particolare, molte costruzioni sono a rischio e non solo per la natura geologica del territorio ma anche per la realizzazione di immobili in aree non idonee. Nello scorse ore pure in merito alla questione, infatti, lo stesso Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, riguardo al Decreto Sviluppo aveva chiesto del tempo ma Bankitalia non ci sta, la crisi economica avanza e ci sono delle scadenze che non aspettano e delle decisioni da prendere subito.
Si parla, nello specifico di una polizza assicurativa obbligatoria contro le calamità naturali, che è diventata indispensabile soprattutto riguardo alle zone colpite da cataclismi. In questo modo sarebbe possibile procedere alla risistemazione in tempi brevi, soprattutto se parliamo soltanto di elementi abitativi danneggiati.Tale copertura assicurativa obbligatoria, sarebbe da inserire nelle nuove polizze che garantiscono i fabbricati ad uso abitativo contro l’incendio e comprenderebbe gli edifici residenziali privati, ad esclusione di quelli costruiti abusivamente. Tuttavia sarebbero inseriti quelli quelli abusivi per i quali, pur essendo stata presentata domanda di condono edilizio, non è scattato ancora il pagamento dell’oblazione e degli oneri concessori.
Le critiche alla proposta sono già feroci ed infatti in prima linea ci sono già le associazioni dei consumatori e in particolare Codacons e il suo Carlo Rienzi, secondo il quale tale obbligatorietà gioverebbe esclusivamente alle assicurazioni che potrebbero in tal modo arricchirsi intascando altri soldi. Non ci sarebbe infatti motivo di richiedere nessuna copertura assicurativa contro le calamità se un appartamento è stato realizzato nel rispetto delle normative vigenti ed in aree sicure. Se le cose non cambieranno e il provvedimento diventerà obbligatorio, quindi, l’associazione cercherà di bloccarlo con ogni mezzo. Nel Decreto, comunque, non dovrebbe mancare l’introduzione di una garanzia statale per i mutui concessi alle giovani coppie di sposi precarie, cioè quelle che non hanno un contratto di lavoro a tempo indeterminato.