Conto deposito online Rendimax: Banca Ifis alza i rendimenti

 A partire da martedì prossimo, 12 aprile 2011, Rendimax, il conto deposito online di Banca Ifis, renderà di più. Per tutte le scadenze è stata infatti rivista la remunerazione, ragion per cui con il prodotto si potrà arrivare a guadagnare fino al 3,50% lordo annuo. In particolare, per tutti i clienti, vecchi e nuovi, Rendimax dalla data sopra indicata renderà il 2,30% sulle giacenze libere; ma chiaramente si può guadagnare di più con Rendimax Vincolato i cui rendimenti, in funzione delle scadenze, come sopra accennato, sono stati tutti rivisti al rialzo. Nel dettaglio, dal 12 aprile 2011, a fronte dell’attivazione del vincolo, Rendimax vincolato ad un mese renderà il 2,45% annuo, 2,55% a 60 giorni, 2,65% a 90 giorni, 2,80% a 180 giorni, 2,90% a 270 giorni, 3,10% a 365 giorni e 3,50% a 540 giorni.

Finanziamento auto: come sceglierlo

E’ inutile dirlo, gli effetti della crisi si sono fatti sentire anche e soprattutto nel settore automobilistico e, nonostante, l’impressione generale è che comunque stiano circolando troppe vetture costose, in barba alla recessione, le cifre parlano chiaro. La maggior parte delle famiglie con un reddito non troppo alto, sta ancora attendendo da almeno un paio di anni che il periodo nero termini e che si possa finalmente tornare a concludere un acquisto importante di questo tipo, senza svuotare del tutto il proprio portafoglio. Ecco, quindi, che non sempre bastano gli ecoincentivi statali offerti a vario titolo dalle case automobilistiche, se non quando si rimane a piedi e si è costretti a scegliere un mezzo di trasporto che ormai è diventato indispensabile.

Mutuo tasso Bce: 30 mila famiglie italiane tremano

 Brutte notizie sono arrivate proprio oggi, giovedì 7 aprile 2011, per chi sta pagando in Italia un finanziamento ipotecario a tasso variabile. Rispettando le attese, infatti, la Banca centrale europea ha innalzato di 25 punti base i tassi di riferimento nel Vecchio Continente, che passano dall’1% all’1,25%; trattasi della prima manovra restrittiva dopo quasi tre anni di stasi, ma ora questa decisione della Bce rischiano di pagarla a caro prezzo i mutuatari. Al riguardo proprio oggi il Codacons, appresa la notizia, ha fatto presente come con i mutui più cari nel nostro Paese siano ben 30 mila le famiglie a rischio a fronte di una stangata sul caro mutui che l’Associazione stima in media in ben 204 euro annui a famiglia, corrispondenti ad un rincaro sulla rata pari a 17 euro al mese. Per questo secondo il Codacons quella odierna è una data che sancisce la fine di quello che, per molti mesi, è stato un periodo positivo per chi pagava nel nostro Paese un finanziamento ipotecario a tasso variabile.

Tasso fisso o variabile: il mutuo “misto” di Poste Italiane

 Indecisi tra tasso fisso o variabile? Il mutuo a tasso misto di Poste Italiane potrebbe venire incontro alla vostra esigenza di flessibilità, attraverso la predisposizione di una linea di credito che permetterà al cliente di poter “cambiare idea” in un secondo momento rispetto alla data di stipula.

La caratteristica principale di questo mutuo consiste infatti nella possibilità di scegliere periodicamente se confermare il tasso di interesse già in applicazione, o passare alla forma tecnica alternativa di tasso di interesse, con scadenze di 2, 5 o 10 anni.

Ad esempio, il cliente di Poste Italiane potrebbe scegliere di avviare il proprio mutuo mediante applicazione di un tasso fisso e, ogni 2, 5 o 10 anni, valutare se modificare la condizione economica principale del mutuo, passando al tasso di interesse variabile.

Mutui già ritoccati dalle banche secondo Adusbef

Il cambiamento è nell’aria? No sarebbe già avvenuto, anche ben prima del tempo previsto secondo Adusbef. L’Associazione dei Consumatori, infatti, ritiene che i mutui abbiano già subìto dei ritocchi, alla vigilia di quell’incontro tanto pubblicizzato dal presidente della Bce, Jean-Claude Trichet. Il temuto ma purtroppo atteso aumento del costo del denaro, si sa, dovrebbe subire un  incremento dello 0,25% per contenere le spinte inflazionistiche, ma sarebbe già in corso da qualche tempo: una situazione ritenuta più che possibile anche da Federconsumatori.

Finanziamenti imprese Abi, Cdp e Sace per le esportazioni

 Nell’ambito del cosiddetto sistema “Export Banca”, in data odierna, mercoledì 6 aprile 2011, è stata firmata una nuova convenzione per l’export tra l’Associazione Bancaria Italiana, la CDP, Cassa Depositi e Prestiti, e la Sace, società leader nell’assicurazione sul credito. A darne notizia è l’ABI nel far presente come la nuova convenzione stipulata sia finalizzata alla concessione di finanziamenti alle imprese italiane che esportano con il coinvolgimento delle banche, soggetti erogatori, la Cassa Depositi e Prestiti, che interviene con il supporto finanziario, e la Sace che invece offre la garanzia sul credito erogato. Nel dettaglio, in accordo con quanto si legge in una nota emessa proprio in data odierna dall’Associazione Bancaria Italiana, la nuova convenzione potrà andare a finanziare quelle imprese italiane esportatrici, unitamente alle loro società controllate, che esportano merci ma anche servizi nell’ambito dei processi di internazionalizzazione.

Tasso bce con Mutuo acquisto casa di Poste Italiane

 Il mutuo a tasso bce di Poste Italiane è una delle soluzioni finanziarie a tasso di interesse variabile che le agenzie delle poste offrono alla propria clientela che vogliono acquistare la prima o la seconda casa attraverso un’apposita operazione di supporto dell’istituto postale.

Il finanziamento si avvale della presenza di un tasso variabile parametrato al tasso bce, parametro di indicizzazione al quale va aggiunto uno spread che – al momento in cui scriviamo – sarà pari a 1,95 punti percentuali, indipendentemente dalla durata dell’operazione.

A proposito di durata, questa non potrà essere superiore ai 30 anni. Il titolare del finanziamento potrà scegliere anche scadenze pari a 5, 10, 15, 20 o 25 anni, oppure scegliere di estinguere anticipatamente il debito residuo, in qualsiasi momento del piano di ammortamento.

Tasso variabile con il Mutuo Acquisto di Poste Italiane

 Il mutuo acquisto casa di Poste Italiane a tasso variabile è un finanziamento che consente al cliente delle agenzie postali di poter acquistare la prima o la seconda casa, mediante la concessione di un mutuo a tasso indicizzato nel tempo, poichè collegato all’andamento dell’Euribor a tre mesi su base 360.

Il finanziamento si avvale infatti della presenza di un tasso variabile, conteggiato assumendo come tasso di riferimento il già ricordato Euribor, cui va sommato uno spread attualmente pari a 1,35 punti percentuali. Per 1.000 euro di capitale, la rata di un mutuo a 5 anni sarà pari a 17,72 euro, quella a 30 anni pari a 3,92 euro.

Altra caratteristica fondamentale di questo mutuo a tasso variabile è il limite di finanziabilità, che non può essere superiore all’80% del valore dell’immobile della casa, sulla quale andrà iscritta garanzia ipotecaria di primo grado in favore delle Poste.

Cosa sono gli investimenti sicuri?

 Cosa sono gli investimenti sicuri? Ecco a voi la risposta. Gli investimenti sicuri sono quelli che garantiscono alla scadenza e durante tutto l’arco del contratto del prodotto il capitale originario e un rendimento.

Ci sono alcune linee guida da seguire per non incappare in cattivi investimenti.

Bisogna diffidare da chi vi propone rendimenti troppo alti. E’ molto utile non affidare il proprio capitale a un unico investitore ma diversificarlo. Fate molta attenzione a chi vi propone con troppa insistenza un determinato investimento.

Investimenti sicuri ed a basso rischio

 E’ di questi giorni la notizia, riportata dalla stampa e messa in gran risalto anche dalle televisioni, di una mega-truffa finanziaria “stile Madoff” nella quale sono incappati nel nostro Paese anche personaggi ben noti. Il caso, il primo di una lunga serie visto in questi ultimi anni, riporta in auge le criticità ed i rischi legati agli investimenti. Il risparmiatore prudente, che mira a preservare il capitale, non si fa chiaramente abbagliare da rendimenti elevati e chiaramente fuori mercato, ma si accontenta di relativamente poco e soprattutto si affida ad un emittente solido che può essere una banca, magari un colosso del settore, ma anche lo Stato o la Posta. Gli investimenti “sicuri” a basso rischio per eccellenza sono quelli che offrono la garanzia massima, ovverosia quella statale, ad esempio acquistando i Buoni Ordinari del Tesoro (BOT), che rendono poco ma che offrono un rendimento certo e fisso ed il rimborso/restituzione del capitale alla scadenza.