Famiglie, coniugi vicini alla pensione o comunque più che cinquantenni o addirittura nonni: sono loro i principali acquirenti che permettono al mercato immobiliare, in qualche modo, di sopravvivere. Che poi scelgano l’immobile per sè o per i giovanissimi nipoti questa è tutta un’altra storia. Di sicuro le quattro pareti domestiche non vengono comprate a nome dei giovani under 30 che senza un aiuto possono solo sognare il proprio nido. Ecco che a tal proposito aumentano le richieste di finanziamenti per dimore molto piccole o da restaurare, l’importante insomma che ci sia un tetto sopra la testa. La storia poi si complica nelle grandi città, come Roma o Milano, dove i prezzi sono alle stelle ed è difficile persino mantenere un affitto.
Alle giovani coppie le banche chiudono quasi sempre la porta in faccia, perchè il finanziamento si oncede a chi ha garanzie e oggi quasi tutti hanno un lavoro poco sicuro e figuriamoci se riescono ad onorare il prestito. In un clima di incertezze, visto che nessuno chiaramente possiede tanti contanti la casa si compra quando si è già adulti e si ridisegna il profilo della famiglia che prima prendeva vita dopo aver acquistato una bella casetta.
I ragazzi che pagano ogni mese un mutuo acceso di proprio pugno sono meno del 5 per cento, perchè non più di queste sono attualmente in Italia le richieste prese in considerazone. Se la crisi avanza, le banche diventano più rigide e il braccio di ferro purtroppo lo vincono sempre gli istituti di credito. Da qualche mese però si fanno strada nuove soluzioni che in futuro potranno magari prendere piede. Sembra che le stesse banche stiano creando dei prodotti appositi per la nuova situazione giovanile, soluzioni per i lavoratori flessibili o precari ed anche il governo italiano ha dato vita ad un fondo per la garanzia delle giovani coppie nell’ambito del piano “Diritto al futuro” e chissà se qualcosa cambierà in tal senso. Staremo a vedere.