Mutuo fisso o variabile? I pro e i contro

di isayblog4 Commenta

Nel difficile momento storico che stiamo vivendo non tutti scelgono di comprare casa, anzi per la verità sono piuttosto pochi coloro che possono permetterselo o vogliono rischiare. Si perchè alla paura di non riuscire in un prossimo futuro ad onorare il proprio prestito con il pagamento delle rate mensili, si unisce la possibilità, più che concreta, che la banca non accetti la richiesta dell’utente se non presenta determinate garanzie. Se invece tutto fila liscio e si scelgono le proprie quattro pareti domestiche la domanda che ci si pone se non si hanno le idee chiare è: meglio il tasso fisso o quello variabile?

Non è mai così facile e scontato rispondere visto che tutto dipende dalle proprie esigenze e dal mercato in quel preciso istante. In pratica è il reddito a rendere chiara la questione. In linea di massima in molti si affidano al tasso variabile che appare meno caro e per le famiglie potrebbe sembrare più a portata di mano. Il problema è che ci si espone a oscillazioni talvolta piuttosto pericolose. I tassi possono innalzarsi e abbassarsi in modo del tutto incontrollabile e questo, il più delle volte, genera uno stato di ansia.

Negli anni scorsi situazioni del genere sono successe tante volte, gettando interi nuclei familiari nello sconforto. Siete disposti a vivere in una situazione instabile e di poca sicurezza per anni? In effetti, direte voi, non è che adesso senza mutuo le certezze ci siano. Immaginate, però, che cosa potrebbe accadere con un debito così grande sulle spalle, solo voi potete sapere se è il momento giusto o meno. Le simulazioni di mercato parlano di un ritorno dei tassi interbancari alla normalità e in termini statistici, nel lungo termine, il variabile è meno costoso del fisso. E’ un rischio però, che bisogna essere in grado di affrontare.

 

Le oscillazioni pericolose del mercato, però, sono da tener ben presente e dovrebbero scoraggiare chi non è in grado di fronteggiare innalzamenti delle rate che possono essere anche dell’80%. Chi non è sicuro di poter fronteggiare il rialzo improvviso, deve orientarsi verso il tasso fisso. Chi sceglie un variabile, infatti, deve fare i conti non con la rata attuale, ma con quella che dovrebbe fronteggiare in caso di rialzo.

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