Ogni settore dell’economia è interessato dalla crisi che, come nel peggiore degli incubi, pare non finire mai e come abbiamo più volte sottolineato, il mercato immobiliare soffre di tale situazione in maniera piuttosto consistente. Questo perchè in molti non se la sentono in un momento tanto delicato di compiere investimenti così importanti. Il resto della popolazione, invece, non ha le giuste garanzie che possano convincere la banca a fornire il finanziamento necessario e peggio ancora il denaro in contanti. Il risultato è una continua diminuzione delle richieste di mutuo e ancora di più del tasso variabile per l’acquisto della prima casa.
Da poco, tra l’altro, la Banca Centrale Europea ha disposto un taglio di 25 centesimi di euro sui tassi ufficiali di riferimento. Tale novità ha portato ad una possibile riduzione a breve termine dei mutui casa a costo indicizzato al tasso BCE. Parliamo di una somma pari a circa 10 o 20 euro al mese, in proporzione ad un debito di 100mila euro. I mutui indicizzati all’Euribor invece dovrebbero restare più o meno in equilibrio o modificarsi in un margine temporale più lungo.
In effetti se la riduzione dei tassi di interesse può lasciare qualche soldo in più nelle tasche di alcuni mutuatari, dall’altro la preoccupazione dei consumatori resta. Cosa accadrà nei prossimi mesi? La crisi diminuirà o avrà ulteriori effetti sui pagamenti delle rate per la casa? Troppi dubbi in fondo e nessuno può scartare a priori in fondo la possibilità che a breve i tassi di interesse riprendano la loro crescita, con un notevole incremento rateale. Peggio ancora a livello di notizie se parliamo appunto di coloro che oggi vogliono richiedere un mutuo per la casa. Si, i tassi di riferimento sono bassi se si è già ottenuto il finanziamento ma il costo odierno dei mutui bancari difficilmente è tanto conveniente.