Mutui: mè meglio chiederli on line?

di isayblog4 Commenta

 

Una domanda che oggi, a fronte di una crisi economica che non vuole proprio andare via, moltissimi italiani si pongono. Quanto conviene chiedere un mutuo on line? In ogni caso, secondo recenti osservazioni, in merito al traffico su internet di tal settore, è chiaro che la fiducia verso il web per l’acquisto di una casa è aumentata. I canali telematici fanno risparmiare tempo e in molti casi mettono di fronte a chiarezza delle condizioni.

L’accensione di un mutuo passa da internet, quindi, e lo conferma lo studio dell’osservatorio mutui di Mutui-internet.it, portale dedicato consulenza dei finanziamenti di questo tipo. I dati sono stati controllati a partire da gennaio 2011 e da allora si è registrata una vera impennata. L’importo medio richiesto si è attestato sui 157.785 euro, ma è sceso nel secondo trimestre con  153.228 per un totale di quasi 2,4 miliardi di euro di importo finanziato richiesto dai circa 15mila che hanno digitato tale indirizzo.

 

 

In particolare sono pervenute 14.893 richieste e il 77,51% sono state inoltrate per l’acquisto della prima abitazione; il 7,27% per ottenere surroghe che prevede la portabilità del proprio mutuo da una banca a un’altra. Ancora, il 5,67% per l’acquisto della seconda abitazione e il 4,19% per “sostituzione+liquidità. La durata dei finanziamenti è di circa  26 anni, poi passati a 23 mentre il reddito medio dei richiedenti è di 2.406 euro. Chi ha bisogno di tali finanziamenti?  Per l’85,22% sono lavoratori dipendenti a tempo indeterminato; per il 6,13% autonomi con partita Iva; il 3,38% liberi professionisti, il 3,03% dipendenti a tempo determinato e l’1,54% pensionati. La domanda di accensione mutuo arriva da varie parti di Italia perchè in fondo tutti hanno bisogno di liquidità, soprattutto per comprare casa. In primo piano restano Campania e Lazio, ma anche il Nord si fa sentire. Dalla Puglia, poi, arriva  il 20,83% delle richieste per il “consolidamento debiti”  che vanta su scala nazionale di un impatto interessante: quasi il 2,3% e non è poco.

 

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