Non sempre quando si parla di mutui le famiglie riescono a scegliere la formula più giusta e più congeniale tra quella a tasso fisso e quella a tasso variabile. Questo perché, proprio in questa fase, la dinamica dei tassi è molto incerta, ragion per cui è molto difficile prevedere quale sarà l’andamento del costo del denaro per i prossimi anni. Le famiglie sono infatti strette tra l’incudine ed il martello, ovverosia tra lo scegliere un mutuo a tasso fisso, che offre data e durata certa, ma che è più costoso rispetto al finanziamento ipotecario a tasso variabile. A sua volta il mutuo a tasso variabile è meno caro in termini di spesa per interessi ma non c’è assoluta certezza per quel che riguarda l’importo delle rate mensili da pagare durante tutta la durata del piano di ammortamento. Che fare allora?
Ebbene, merita un plauso in tal senso la decisione dell’ABI, Associazione Bancaria Italiana, di avviare un tavolo permanente di dialogo con le associazioni dei Consumatori proprio in materia di mutui ipotecari e, nello specifico, proprio per quel che riguarda la maturazione di una maggiore consapevolezza nella scelta di un finanziamento per la casa a tasso fisso, oppure di uno a tasso variabile. L’iniziativa è stata apprezzata anche da Codici che, per voce del suo segretario nazionale, Ivano Giacomelli, ha raccolto con sollecitudine l’invito a partecipare al tavolo permanente di confronto.
Questo perché impegnarsi per 30 anni nel pagare un mutuo significa assumersi un rischio di enorme portata, ragion per cui il riuscire a districarsi tra il tasso fisso ed il tasso variabile è fondamentale. Secondo Ivano Giacomelli su una questione così delicata occorre intervenire affinché il problema, già esistente, non diventi cronico con tutto quel che ne consegue. “Rimaniamo quindi a disposizione per avviare iniziative comuni che possano aiutare il consumatore a decidere in maniera consapevole“, ha concluso il segretario di Codici, Centro per i Diritti del Cittadino.