Diverse città, opposte vite e condizioni economiche, eppure tutti hanno in comune qualcosa, nello specifico un mutuo stipulato anni prima in dollaro o franco svizzero. Si perchè è possibile da tempo chiedere un pagamento diluito nel tempo per un immobile con valuta differente dalla propria. Un fattore che può sembrare conveniente in un primo momento, ma solo quando non ci sono scossoni nel mercato del settore tali da creare serie destabilizzazioni. Nessuno del resto, fino a qualche anno fa pensava che la crisi globale arrivasse a cambiare del tutto il panorama mondiale e a sconvolgere equilibri già in passato precari.
Una situazione molto più grave di quella che si pensi tanto che ad esempio il prossimo anno il comune di Saint Tropez rischia di pagare il 30 per cento di interessi sul prestito di quasi 7 milioni di euro.Questo significherà tasse locali salate sia per i residenti che per i visitatori e costi in generale ben più elevati. Le bollette potrebbero moltiplicarsi pure per i tantissimi cittadini dell’Europa dell’Est che si sono indebitati a causa dei franchi svizzeri. Tutto sommato però è avvenuto anche di peggio nell’annata 2008/09 quando il franco ha subito una impennata che ha portato vicino ad un crolo dei bilanci di migliaia di famiglie dell’Est, così come di riflesso dei conti delle banche austriache. L’instabilità delle valute, insomma, peggiorata dalla forza del franco sembra al momento non solo inarrestabile ma anche incontrollabile.
Attualmente il governo ungherese ha messo a punto un piano d’emergenza e sin dalle prossime settimane chi ha un mutuo in franchi può “congelare” il tasso di interesse per un periodo massimo di tre anni. La somma accumulata, poi, verrà pagata in seguito anche se in quel caso nel tempo non mancheranno interessi aggiuntivi. Il guadagno, insomma, è relativo e momentaneo ma permette di evitare il fallimento totale delle famiglie che, attualmente, non riescono ad arrivare a fine mese.
