Cominciano dall’America, dove il fenomeno era più forte le stangate in merito ai mutui fin troppo gonfiati per i clienti di razze differenti. I pagamenti per la casa “razzisti” sono costati cari alla Countrywide che indirizzava i clienti ispano e afro americani verso mutui subprime. Questi ultimi non solo avevano un costo maggiore, ma erano pure pericolosi. Adesso partono gli indennizzi per almeno 200mila persone, che vivono in 41 Stati. I prestiti, insomma, erano diversi a seconda del colore della pelle ai danni degli ignari clienti. Gli analisti statunitensi erano a conoscenza di quanto avveniva ma ora i controlli del Dipartimento di Giustizia, dipartimento Diritti Civili, hanno messo fine alla causa contro Bank of America.
Il colosso americano ha patteggiato la pena e dovrà sborsare ben 335 milioni di dollari in risarcimenti per clienti ispano o afro americani che sono stati discrimati. In questo modo i mutui diventeranno uguali per tutti. L’accusa in verità è tutta puntata sulla Countrywide Financial, una istituzione finanziaria, che concedeva prestiti anche a persone poco “affidabili” dal punto di vista creditizio che quindi poi non potevano lamentarsi di eventuali discriminazioni.
Successivamente, Countrywide è stata assorbita proprio dal colosso bancario americano poco prima del totale fallimento, nel 2008. I giudici ritengono che la società di intermediazione di mutui praticava tassi superiori agli stranieri o alle minoranze ispano e afro americane. Nessuno, però, sospettava di nulla eppure dal 2004 al 2007 l’ingustizia si è consumata senza pietà. Era un periodo, quello in cui i protagonisti di tutto erano soprattutto gli intermediari come Countrywide disposti a promettere finanziamenti anche parti al 100% del valore dell’immobile e nessuno resisteva all’offerta, convinto di aver fatto un affare. Si cominciava tra l’altro con rate bassissime per i primi due o tre anni e poi le cose cambiavano ed era difficile continuare ad onorare il prestito, anche perchè le tariffe erano fin troppo gonfiate.