La crisi economica avanza e a pagarne le conseguenze sono soprattutto i giovani che vedono spegnersi ad uno ad uno i sogni, soprattutto quelli che corrispondono ad un futuro roseo e a guadagni consistenti uniti ad una carriera folgorante. Se nei centri commerciali i negozi di tecnologia affollati fanno pensare che in fondo la moneta gira, non è così per le banche che quasi a nessuno ormai concedono dei finanziamenti. Si perchè pochissime persone vantano proprietà pregresse o le giuste garanzie per ottenere un mutuo e se poi parliamo dei giovani con contratti precari o peggio inesistenti allora il problema diventa ancora più reale. Oggi, quindi, nell’epoca dei forzati “bamboccioni” devono pensarci genitori o nonni a intestare il mutuo o, almeno, a garantire per la prole e ciò può diventare frustrante anche perchè nell’immediato non sembra esserci una valida via d’uscita.
Un vero e proprio fenomeno osservato pure dagli esperti del settore, visto che solo i più grandi che hanno lavorato una vita sono riusciti a mettere qualche soldo da parte e adesso lo investono se non per se stessi per coloro ai quali hanno dato la vita. Questa è una soluzione che permette anche a chi lavora di rado di potersi creare una famiglia o tamponare una condizione di vita fin troppo precaria, nell’attesa che qualcosa cambi.
Negli ultimi mesi poi si è assistito ad un aumento di pratiche di questo tipo e di istituti di credito che concedono la loro fiducia solo a chi può comunque permettersi un capitale ben diverso e dei possedimenti da mettere a disposizione. Se il mutuo non si accende, poi, i ragazzi decidono di andare a vivere in una delle case di nonni o genitori ma questo è un concetto ovviamente ben lontano dalla realizzazione personale, vuol dire sopravvivenza e aiuto a non crollare economicamente.