Giovani, innamorati e precari. E’ il ritratto dei ragazzi di oggi che più che bamboccioni, in effetti hanno scarse possibilità di allontanarsi da casa dei genitori e prendersi le proprie responsabilità. In questo modo ritarda il momento di andare via dal nido, ma il problema principale è causato dalla mancanza di lavoro o da uno stipendio non adeguato. Non parliamo poi di pensare a una dimora: se slcuni possono permetterselo è solo perchè ci pensano i genitori a chiedere un prestito o a vendere degli immobili di proprietà. Ora però la situazione potebbe essere meno complessa grazie all’arrivo di mutui a tassi agevolati per l’acquisto del primo immobile alle coppie da poco sposate o anche ai single con figli.
Gli studenti universitari, ancora, potranno contare su trattamenti di favore in merito ai prestiti e a una sorta di dote di 5mila euro che dovrebbe incoraggiare a nuove assunzioni per chi ha meno di 36 anni e cerca ancora un posto fisso. Aria di novità, quindi, in questo periodo di fine estate ma speriamo che non si tratti, ancora una volta di una alternativa troppo limitata rispetto ad un problema più che pesante.
A mettere in pratica un pacchetto di misure di emergenza per una condizione in Italia ormai al limite, è stato il ministero della Gioventù, in collaborazione con Abi e Inps. Un progetto presentato nelle scorse ore a Roma per favorire l’inserimento sociale e lavorativo dei giovani. In tutto saranno disponibili 126 milioni di euro con la precisa “volontà di combattere le discriminazioni”. Lo ha detto il ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, ricordando anche l’esempio del presidente Usa, Barack Obama. Quest’ultimo è riuscito a finire gli studi solo grazie all’accesso ad un prestito d’onore. Si parla quindi di “programmi intelligenti che giocano sul piano delle garanzie e l’adesione delle banche, nonostante il periodo estivo, è già buona: siamo al 40 per cento. E contiamo di ampliarla”, come ha confermato deciso il presidente dell’Abi, Giuseppe Mussari.