Durante l’ultimo anno sono stati stipulati in Italia numerosi mutui: si tratta del 97% in più secondo i dati dell’Abi. Un terzo di questi sono surroghe, ovvero miglioramenti di vecchi mutui.
Ciò si è verificato sulla base di un mercato immobiliare che sta lievemente risalendo dopo anni di crisi. Cresce la domanda e crescono leggermente le compravendite ma non crescono i prezzi. La legge della domanda e dell’offerta del resto è molto semplice: i prezzi crescono solo nel momento in cui la domanda supera l’offerta. In questo contesto che la domanda superi l’offerta è tecnicamente impossibile considerata la mole di immobili invenduti in circolazione.
In ogni caso alla ripartenza del mercato immobiliare è collegata anche buona parte della ripresa economica perché il real estate crea lavoro su ampia scala e agevola un determinato ottimismo che si autoalimenta. È anche per questo motivo che con ogni probabilità il governo ha introdotto da gennaio delle importanti agevolazioni in tema di leasing immobiliare.
Fino a questo momento il leasing è conosciuto prevalentemente dai privati per la macchina, l’obiettivo è agganciarlo anche al concetto della casa. È previsto in particolare che chi sceglie la formula del leasing, preferendola al mutuo, all’affitto o all’affitto con diritto di riscatto, abbia il fisco particolarmente amichevole. Cosa è il leasing?
La banca acquista l’immobile e il cliente prende possesso dell’immobile pagando un canone d’affitto (a tasso fisso o variabile) periodico fissando all’inizio dell’operazione anche il prezzo dell’eventuale riscatto, al termine del piano di leasing che solitamente dura 12 anni ma in questi casi può spingersi anche fino a 20.
Secondo la nuova legge di stabilità, gli under 35 con un reddito annuo non superiore a 55mila euro possono detrarre ogni anno dall’Irpef il 19% fino a un massimo di canoni pagati di 8mila euro (quindi 1.520 euro). Per gli over 35 anni invece l’agevolazione è identica a quella oggi prevista per il mutuo prima casa, si può detrarre il 19% ma fino a 4mila euro (quindi massimo 758 euro l’anno). La grande differenza con il mutuo però riguarda il fatto che nel leasing il montante su cui calcolare il 19% di esenzione fiscale è dato dall’intero importo del canone mentre sul mutuo riguarda solo la quota interessi della rata.
Ad esempio se in un anno ho pagato su un mutuo rate per 6mila euro ma di questi 6mila, 4mila rappresentano la quota capitale e 2mila la quota interessi, su un mutuo prima casa il 19% viene calcolato su 2mila. Mentre nel caso del leasing sarebbe calcolato su 6mila.
Nel contempo per il leasing è prevista un’altra agevolazione. Chi sceglie di riscattare l’immobile al prezzo concordato inizialmente e dunque di passare dalla condizione di locatario a quella di proprietario, potrà detrarre dall’Irpef il 19% di un importo massimo di 20mila euro. Se quindi per riscattare la casa aggiungo 30mila euro, potrò detrarre dall’Irpef 3.600 euro (cioè il 19% di 20mila).