Le associazioni dei consumatori Adusbef e Federconsumatori hanno commentato duramente l’approvazione, lo scorso 10 settembre, del decreto attuativo della direttiva europea sulla risoluzione delle crisi bancarie da parte del governo italiano.
Un decreto che ha a che fare molto da vicino con i mutuatari. Perchè?
Secondo le norme che entreranno in vigore in tutta Europa a partire dal primo gennaio 2016, nel caso in cui il capitale di una banca non risulti sufficiente a coprire le perdite della banca stessa e non si voglia procedere alla sua liquidazione, per salvare l’istituto di credito si potrà perseguire la via del bail in e cioè del salvataggio interno. Ci si potrà rivalere quindi dapprima sugli azionisti, poi su chi detiene delle obbligazioni e infine sui grandi correntisti, i quali si vedranno rimborsare al massimo i 100.000 euro tutelati dal Fondo di garanzia dei depositi. La scelta sulla via da seguire spetterà alla Banca d’Italia, che dovrà valutare l’intervento pubblico come ultima ipotesi.
Entro il 21 marzo l’Italia è chiamata a rendere operativa anche la direttiva (4/2014/17/Ue) del 4 febbraio 2014, che reintroduce la penale di estinzione anticipata sui mutui.
La penale di estinzione anticipata è una somma fino al 2007 si era obbligati a pagare se si decideva di cambiare banca o di chiudere prima del previsto il proprio prestito ipotecario, versando anticipatamente tutto il dovuto. Un onere che “paradossalmente penalizzava chi, da bravo pagatore, decideva di estinguere anticipatamente un mutuo”.
Le penali di estinzione anticipata sui mutui sono state abolite nel 2007 dai decreti Bersani, che hanno contestualmente eliminato qualsiasi costo per chi decide di cambiare banca per ottenere tassi più vantaggiosi. Si è dato così impulso al mercato delle surroghe, che hanno ravvivato il mercato dei mutui e hanno aumentato la convenienza per i consumatori. “Gli ultimi dati del mercato delle surroghe dicono che questo mercato vale il 60% dei mutui grazie appunto alla legge Bersani sulla portabilità gratuita dell’ipoteca per trasferire il mutuo da un istituto ad un altro, e qualora dovesse passare questo decreto, assisteremmo ad un crollo delle rinegoziazioni, con ulteriori aggravanti a danno dei consumatori, come l’introduzione dei pacchetti assicurativi e finanziari”, tuonano le associazioni.
Non solo, i cambiamenti introdotti in ambito europeo prevedono che a mutui e prestiti sia possibile abbinare in uno stesso pacchetto servizi aggiuntivi, quali piani pensionistici, conti di deposito, conti correnti e prodotti d’investimento, allo scopo di offrire maggiori garanzie agli istituti di credito.