In realtà la “rivoluzione” è appena cominciata e al momento non prevede grosse possibilità se non per gli isolani, ma già dall’America si pensa a come aggirare la legge ed è chiaro che ben presto pure il Belpaese punterà gli occhi su quel paradiso paesaggistico chiamato Cuba. Per più di mezzo secolo nella zona era stata proibita la vendita e l’acquisto di immobili, ora si intravede una serie apertura nel mercato immobiliare di un Paese che spera che le cose cambino e migliorino e non soltanto in merito alle quattro pareti domestiche.
Oggi vivono all’estero quasi due milioni di cubani, ma quelli che sono rimasti dopo l’arrivo di Castro sono almeno i 3,5 milioni di famiglie e le case dell’area non arrivano a tanto. Ecco che è sempre stata necessaria la coabitazione. In più, fino a questo momento l’unica possibilità felice era quella di possedere un appartamento e scambiarlo con un altro. Nessun nuovo acquisto e nessuna vendita, solo la permuta e comunque sempre tutto sotto il rigido controllo della burocrazia di regime per impedire speculazioni clandestine. Qualche esempio? Le due case dovevano essere assolutamente equivalenti, anche perchè se questo non si verificava i sospetti intorno ad un rapido e disonesto arricchimento del proprietario aumentavano.
Senza contare il fallimento del programma statale della costruzione di case, tanto che dei 23.394 appartamenti che erano previsti per quest’anno, finora ne sono stati completati appena 28.Adesso tutto cambia e nonostante molte restrizioni restino si torna a vendere e comprare. Una legge che vale solo all’interno e chissà forse a breve pure all’esterno. E’ probabile che si cominci ad affittare o a scegliere appartamenti anche se poi si va a vivere all’estero. E’ sicuro però che nei prossimi anni si assisterà ad un vero e proprio boom edilizio a tutto favore non solo dei locali ma anche dell’estero assetato di affari .