Negli ultimi anni i tassi attivi applicati sui conti correnti dalle banche si sono via via ridotti fino ad offrire spesso un tasso pari a zero; questo significa che le giacenze, anche quando sono elevate, sono sostanzialmente infruttifere e, quindi, generano delle perdite intrinseche rispetto ai rendimenti che si possono ottenere con investimenti in strumenti di liquidità “alternativi”. Come diretta conseguenza, da qualche anno in Italia sono stati lanciati e si sono affermati i cosiddetti conti deposito che sono strumenti che offrono sulle giacenze rendimenti non solo decisamente più elevati rispetto ai tassi attivi sui conti correnti, ma spesso anche rispetto a strumenti finanziari “comparabili” come i Bot, i Buoni Ordinari del Tesoro. Con un conto deposito la liquidità può entrare ed uscire operando online ed appoggiandosi al proprio conto corrente abituale.
Sui conti deposito di norma l’imposta di bollo non si paga, in quanto a carico della Banca, ed i costi di apertura, così come quelli di chiusura e di gestione, sono rigorosamente pari a zero. Di norma i conti deposito, per le nuove sottoscrizioni da parte di nuovi clienti, offrono per un periodo limitato, da qualche mese e fino ad un anno, ma spesso anche fino a 18 mesi, un rendimento molto interessante e superiore a quello dei Bot a dodici mesi. Al termine della promozione il tasso di interesse riconosciuto è pari al cosiddetto tasso base; il prelievo fiscale sugli interessi è pari in ogni caso al 27%.
Sul mercato ci sono parecchi conti deposito, tra cui il noto Conto Arancio, ma anche il Contoconto di Banca Carige, il Conto Deposito di CheBanca!, Rendimax di Banca Ifis e ContoSuIbl di IBL Banca. Ad esempio, attualmente il Contoconto di Banca Carige, per i nuovi clienti, rende il 2% annuo lordo per i primi sei mesi. Rendimax, nella sua versione Base, ovverosia a giacenza libera, rende attualmente il 2,09% annuo lordo con liquidazione trimestrale degli interessi. Il Conto Deposito di CheBanca!, invece, offre attualmente sulle giacenze libere un tasso annuo lordo all’1%, ma si può guadagnare, in base ai tassi attualmente in vigore, il 2,25% annuo lordo con il vincolo a 12 mesi.