L’ABI, Associazione Bancaria Italiana, auspica che presto venga adottato il Regolamento europeo sui pagamenti in modo che si passi dai sistemi nazionali a quelli legati all’utilizzo generalizzato degli strumenti che, a livello paneuropeo, sono previsti dalla cosiddetta Sepa. A dichiararlo è stato Giovanni Sabatini, Direttore generale dell’ABI, in concomitanza con “Spin 2011“, un convegno in corso a Roma nel corso del quale, tra l’altro, si sta facendo il punto proprio sui servizi di pagamento elettronici. La Sepa, ricorda proprio l’Associazione Bancaria Italiana con una nota, è l’area unica dei pagamenti in euro grazie alla quale si possono sia ricevere, sia fare i pagamenti con un’unica carta, e con un unico conto corrente bancario, indipendentemente dal Paese in cui il cliente si trova. In questo modo vengono a scomparire tutte le differenze tra i pagamenti nazionali e quelli europei a fronte di ben 31 Paesi dell’Ue che già aderiscono a questo nuovo sistema.
Sulla strada che porta a questa importante innovazione, pur tuttavia, il Direttore generale dell’Associazione bancaria italiana ha posto l’accento sul fatto che un’eccessiva regolamentazione potrebbe portare ad elementi di criticità, mentre l’autoregolamentazione da parte dell’industria è la via da percorrere anche perché l’Abi è convinta che gli schemi di pagamento non sono statici, ma si evolvono continuamente nel tempo.
In merito ai sistemi di pagamento, infine, ricordiamo come nel marzo del 2010 in Italia sia entrata in vigore la cosiddetta “PSD“, che non è altro che una direttiva europea sui servizi di pagamento che allo stesso modo è stata introdotta per uniformare tra gli Stati membri le regole e, nello stesso tempo, favorire la concorrenza bancaria non più su scala nazionale, ma su base europea. Questo ha portato, ad esempio, a regole chiare e certe, con vantaggi per i consumatori, riguardo ai tempi massimi di accredito dei bonifici ed alla disponibilità della valuta.