I conti correnti bancari di molti italiani sono avari per quel che riguarda i tassi attivi riconosciuti. Poi ci si mette anche la tassazione su quei pochi interessi maturati; l’aliquota, almeno sinora, è pari al 27%, ma con la nuova manovra finanziaria del Governo di centrodestra si cambia! L’aliquota, infatti, passa dal 27% al 20% nell’ambito di una ammonizzazione della tassazione delle rendite che, comunque, non va a toccare i titoli di Stato in accordo con quanto tra l’altro ha assicurato ieri in conferenza stampa il Ministro all’Economia ed alle Finanze, Giulio Tremonti. Questo significa che, a parità di rendimento annuo lordo offerto, i conti correnti bancari dei cittadini italiani saranno più remunerativi. Più rendimento e meno tasse, inoltre, anche per tutti quegli altri strumenti e prodotti di risparmio sui quali è attualmente applicata un’aliquota al 27%.
Stiamo in particolare parlando del risparmio postale, ma anche dei conti di deposito remunerati che, quindi, a parità di rendimento lordo offerto saranno allo stesso modo più remunerativi. E se queste rendite finanziarie sono agevolate, lo stesso non dicasi per chi gioca in Borsa. Inoltre, c’è in ogni caso da mettere in conto anche l’inasprimento del bollo sul deposito titoli, la cui tassazione di Legge va a crescere a partire da controvalori degli investimenti sopra il livello dei 50 mila euro.
I cittadini italiani che investono in azioni, infatti, non pagheranno più sui guadagni di Borsa una tassa sulle plusvalenze al 12,5%, ma al 20%. Questo significa che per ogni 100 euro di guadagno lordo si pagheranno ben 20 euro di tasse e non più 12,5 euro così come sinora avvenuto. Il tutto arriva tra l’altro in una fase caratterizzata da una fortissima volatilità per i mercati azionari, e non solo per quello italiano, ma l’armonizzazione della tassazione sulle rendite ci permette comunque ora di avvicinarci a quelli che sono gli standard europei.