Li chiamano bamboccioni, ma è davvero solo tutta colpa loro? I giovani in Italia, molto spesso vorrebbero trovare un lavoro e crearsi una famiglia, ma in un clima di crisi generale non riescono proprio a farlo.Sono almeno 7 milioni, infatti, quelli che vivono ancora con mamma e papà perchè non possono permettersi neppure le spese per l’affitto e questo ben oltre i 34 anni. In un Paese in cui esistono solo precari, come rischiare? Tutti sognano di avere delle quattro pareti domestiche proprie, si recano in banca anche per un rudere, ma non ottengono prestiti senza garanzie e depressi tornano dai genitori. Il terribile quadro, viene fuori da una ricerca Cgil-Sunia in merito ai ragazzi che per scelta o necessità non vanno via a cercare la propria strada.
Il 40 per cento dei giovani interessati dallo studio, ha comunque più di 25 anni ma non pensa proprio di riuscire a breve ad emanciparsi ma il desiderio, quello c’è ed è fortissimo. La speranza è che la crisi si allontani del tutto e le cose migliorino, ma per questo ci vorrà del tempo. Il monitoraggio riguarda soprattutto la condizione abitativa dei giovani e rientra nella campagna “La casa nel percorso di autonomia delle nuove generazioni”. Viene evidenziato che il mix tra “canoni troppo alti” e “redditi troppo bassi”, non lascia scampo e condanna gli ex della “generazione mille euro”, perchè oggi i più non riescono a raggiungere nemmeno quella piccola cifra.
Il 60% dei giovani, percepisce un reddito mensile inferiore a quai 1000 euro e bisogna notare che il tasso di disoccupazione giovanile a marzo 2011 ha toccato il 28,6%, con un 20% che non studia e non lavora, un 30% che ha un lavoro atipico. Una stuazione che non si sposa affatto con i canoni d’affitto che raggiungono i 1.020 euro per i nuovi contratti e a 750 euro per i rinnovi. Un cane che si morde la coda e una situazione all’apparenza senza via di uscita, almeno per il momento. .