Non è andata male negli scorsi dodici mesi, tanto che nel settore mutui si è registrato un aumento del 12% in più rispetto agli anni precedenti. In pratica, in molti chiedono il prestito, il problema è poi riuscire a restituirlo nei tempi prestabiliti. La crisi economica e l’aumento dei tassi di interesse, proprio non ci volevano ma gli italiani non rinunciano al sogno di scegliere le proprie quattro pareti domestiche. Secondo quanto riferisce la Banca d’Italia, l’erogato complessivo è stato pari a 57 miliardi di euro. Insomma un 2010, che ha visto una nuova primavera per il mercato dei mutui, anche se in merito le notizie fra i vari istituti di credito, sembrano essere discordanti.
Il dato, estremamente importante, è stato reso noto dall’ultima Relazione a cadenza annuale della Banca d’Italia, che si fonda su reali e attente stime, nonchè su dati raccolti nel corso del passato anno. Tra le pagine si legge infatti la seguente nota: “Non considerando surroghe e sostituzioni, che comportano la stipula di un nuovo contratto di mutuo al posto di quello in essere, “la crescita è stata sostenuta, con un più 19%. Nel 2010, in media, oltre l’80% dei nuovi mutui è stato concesso a tasso variabile, un valore doppio rispetto al dato registrato per l’area dell’euro. Nella parte finale dell’anno le attese di futuri incrementi dei tassi di politica monetaria hanno spinto le famiglie a ridurre le richieste di contratti di mutuo a tasso variabile”.
L’istituto di credito ha parlato di circa 43.000 le famiglie che fino a marzo scorso hanno sospeso il pagamento dei mutui, con un debito residuo pari a 5 miliardi. La percentuale è del circa 2 per cento secondo quanto ha mostrato lo studio condotto in merito. Quasi sempre si trattava di un importo non superiore ai 150.000 euro, relativi all’abitazione principale e concessi a mutuatari con un reddito annuo inferiore a 40.000 euro.