Il mutuo a tasso fisso è il preferito dagli italiani

di isayblog4 Commenta

In questa specifica fase del ciclo economico, un'ampia platea di famiglie è attratta dai tassi particolarmente bassi e da tipologie di finanziamento non rischiose.

Gli italiani preferiscono il mutuo a tasso fisso. Secondo i dati messi a disposizione da Abi, Banca d’Italia e provider online, nel 2015 quasi due terzi delle richieste dei nuovi mutui hanno riguardato questa tipologia, il preferito da chi non ama il rischio.

In questa specifica fase del ciclo economico, un’ampia platea di famiglie è attratta dai tassi particolarmente bassi al punto che è difficile (se non impossibile) ipotizzare tassi inferiori nei prossimi anni. D’altra parte, se è vero che un mutuo a tasso fisso implica oneri (e quindi l’importo della rata mensile) superiore a quello di un mutuo a tasso variabile (a parità di altre condizioni), è anche vero che l’importo della rata di un mutuo a tasso fisso attuale è sensibilmente più bassa rispetto a quella di un finanziamento per l’acquisto di una prima casa effettuato solo ventiquattro mesi fa. Ad esempio un mutuo a tasso fisso da 200.000 euro con durata ventennale acceso 24 mesi fa (1.160 euro al mese) costava circa 110 euro al mese in più rispetto allo stesso mutuo richiesto oggi (rata da 1.050 euro al mese): il risparmio è pari ad oltre 26 mila euro complessivi nei 20 anni. Il sottoscrittore di un mutuo a tasso variabile preferisce dormire tranquillo ma, per farlo, accetta di sostenere una rata di almeno 50-150 euro in più rispetto a quanto dovrebbe pagare con un prodotto a tasso variabile. Considerando che le ultime ipotesi parlano di tassi d’interesse europei che inizieranno a risalire non prima del 2018-2019, la scelta del tasso fisso comporta una riduzione dei rischi ma implica un costo non indifferente.

Anche la surroga continua a destare un enorme fascino. Perché? Le famiglie possono utilizzare la normativa sulla portabilità del mutuo (la surroga) tramite la quale è consentito sostituire il mutuo in essere con un nuovo mutuo, azzerando tutti i costi dell’operazione, inclusi quelli notarili. Tra i limiti: la surroga comporta la possibilità di rifinanziare l’esatto debito residuo del mutuo in corso, senza possibilità di modifica dell’importo. Sostituire per risparmiare. Inoltre mentre le banche che hanno erogato il mutuo (vecchio) sono obbligate per legge a trasferire il mutuo alla nuova banca, non tutte le banche sono obbligate a concedere una surroga: inoltre ci sono pochi istituti di credito interessati a surrogare mutui di importo inferiore a 50-60.000 euro, o con durate residue di cinque anni e meno. Se è vero che un tasso più basso rappresenta un vantaggio in termini di risparmio, si deve tenere conto che la differenza si applica solo sul capitale residuo e per il periodo rimanente alla conclusione del mutuo.

 

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