L'Euribor sotto lo zero è un ottimo ausilio per stipulare nuovi finanziamenti.
Gli interventi di politica monetaria targati Bce potrebbero agevolare l’ingresso del ‘Mutuo facile’. Di cosa si tratta?
Sul mercato la Banca Centrale Europea sta inoltrando un eccesso di liquidità dovuto alla strategia iper-espansiva che ha il compito di ridurre i tassi. Prova ne è che, durante i giorni scorsi, il tasso Euribor a tre mesi (uno dei più importanti ai quali ci si aggancia per stipulare mutui a tasso variabile) è sceso al di sotto della soglia dello zero.
Questo cosa significherebbe per i mutuatari italiani? Se si considera che agli albori della crisi del debito europea, nel 2008, l’Euribor trimestrale viaggiava attorno al 4%, la notizia è da interpretare più che positivamente.
Bisognerà tuttavia verificare l’impatto reale sul costo di prestiti e mutui per le famiglie, dal momento che molto dipende dalle clausole contrattuali applicate dai singoli istituti.
Tuttavia è comunque un fatto che a poco più di un mese dal lancio del piano di acquisti di titoli di Stato da 60 miliardi della Bce, l’Euribor a 3 mesi sia calato fino al minimo assoluto di -0,001%, in calo dal +0,001% di ieri. Già a gennaio, la sola attesa del lancio del Qe aveva spinto l’Euribor a un mese in negativo (-0,004%).
E in Italia il mercato dei mutui è ripartito da qualche tempo con una crescita delle erogazioni a due cifre (mentre resta ancora negativa la quota di prestiti alle imprese). Segno che la strategia Bce sta funzionando come rimarca lo stesso Draghi che parla di “effetti positivi” sui mercati finanziari che si stanno trasmettendo all’economia reale, con “condizioni di indebitamento per imprese e famiglie migliorate in misura considerevole”.