Come è noto, uno degli step necessari che costituiscono l’iter per inoltrare la richiesta di un mutuo consiste nella presentazione da parte del cliente dei documenti richiesti dalla banca, che servono a confermare quanto dichiarato dal cliente all’ interno della domanda di mutuo, il documento che si compila e si consegna in fase inziale.
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Oltre ai documenti citati in precedenza, tuttavia, diversi per lavoratori dipendenti lavoratori autonomi e liberi professionisti, vi sono tutta una serie di documenti che entrambe le categorie di lavoratori citati in precedenza devono presentare ad integrazione dei documenti di base.
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Quali sono i documenti integrativi da presentare per una domanda di mutuo?
Per tutti i lavoratori che richiedono un mutuo, indipendentemente dalla loro categoria di appartenenza i documenti integrativi da presentare alla banca saranno:
- Il certificato di nascita
- Il certificato di stato civile oppure l’estratto dell’atto di matrimonio
- Il documento attestante le eventuali convenzioni patrimoniali stipulate tra i coniugi
- Copia della sentenza di separazione o divorzio emessa dal tribunale, nel caso di persone divorziate o separate legalmente
- La copia della promessa di vendita o del compromesso
- La planimetria della abitazione prescelta, con l’indicazione di tutte le proprietà confinanti, sia dell’ immobile sia delle eventuali pertinenze – cantina, solaio, box auto,
- La copia del certificato di abitabilità
- La copia dell’ultimo atto di acquisto dell’immobile
- Il modello previsto dall’ufficio successioni nel caso in cui l’immobile sia pervenuto tramite successione.
È utile ricordare comunque che uno dei principali elementi utilizzati dalla banca per determinare l’importo del mutuo è il cosiddetto rapporto rata – reddito. La rata del mutuo non deve mai superare cioè il 30 o il 35 per cento del reddito netto mensile del richiedente.