Mutui si, mutui no e per gli italiani non c’è neanche troppo da scegliere meglio restare in affitto o comunque non tentare nuovi investimenti. Troppo incerto il periodo, insicure le condizioni lavorative di tutti, anche di chi si sente nella cosiddetta “botte di ferro”. Come in tutte le altre città di Italia, più o meno, lo stesso sta accadendo in Abruzzo dove il mercato creditizio e immobiliare sono assolutamente bloccati. Certo il terremoto del 2009 non ha migliorato le cose, ma nell’aria si avverte un disagio molto più profondo.
Nel 2011 la domanda è calata sensibilmente e comunque senza le necessarie garanzie, in ogni caso, le banche non vanno molto per il sottile e rigettano le richieste. Per cui chi sa di non avere delle proprietà da avanzare non ci prova più neanche a scegliere quattro pareti domestiche, adatte ai propri gusti ed esigenze. Per quanto riguarda, in particolare, l’Abruzzo, rispetto al 2010, la richiesta di mutui si è abbassata del 26 per cento e a livello nazionale, invece, il dato si ferma a quasi il 19 per cento e non lascia ben sperare, almeno per l’immediato futuro.
Il 2011 ha visto un calo significativo della domanda dei mutui, non fa eccezione a questo dato l’Abruzzo che segna rispetto al 2010, una richiesta di mutui in calo del 26% , a livello nazionale la diminuzione, invece, si attesta intorno al 19%.Le famiglie che rappresentano il nucleo che più facilmente ha il desiderio e la possibilità di investire sul mattone, ora ci vanno comunque cauti e pensano che sia il momento di restare ad osservare l’andamento della situazione piuttosto che agire. Lo stesso comunque vale pure per le imprese che sono preoccupate dal perdurare della crisi economica. In tutto lo Stivale, quindi, il 2011 è stato piuttosto nero con un meno 19 per cento in totale, mentre in Abruzzo addirittura si è raggiunto un meno 26 per cento. C’è di peggio, però: in Veneto siamo a quota meno 29 per cento e sempre al 26 per cento si ferma la Basilicata.