Mercato immobiliare nella bufera: nuovi controlli confermano che la domanda dei mutui ipotecari nei primi dieci mesi dell’anno da parte delle famiglie italiane è calata in modo incredibile. Se nei primi dieci mesi si è infatti parlato di un meno 10 per cento, solo nel mese di ottobre del 2011 si è giunti ad un -33%. A rilevarlo è stato EURISC, il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF che raccoglie i dati relativi a oltre 78 milioni di posizioni creditizie. Una conferma del fatto che ci troviamo nel bel mezzo della crisi economica e le famiglie non riuscirebbero a coprire un simile impegno e in ogni caso hanno paura a rischiare.
Se rispetto al 201o è andato peggio, quindi, non cambiano le cose se guardiamo ancora indietro, quando le domande di accensione di un mutuo erano ben superiori. In merito agli immobili, del resto, sono cambiate le aspettative degli italiani e tra l’altro, visto che le banche vogliono tutte le garanzie del caso e quasi nessuno le possiede, ottenerlo è così difficile che in tanti non ci provano più. Sono in troppi senza lavoro, con contratti fantasma o con stipendi ridotti all’osso e le possibilità di ottenere un parere positivo da un istituto di credito sono troppo basse.
Sembra, a tal proposito, che anche nei prossimi anni mancheranno le condizioni per un ritorno al mercato del credito ai livelli pre-crisi. Qualcuno che ancora lo chiede, di solito ha tra i 2o e i 30 anni nel 51 per cento dei casi per una durata che va dai 25 ai 30 anni. Più numerosa resta però la classe che va tra i 35 e i 44 anni con una quota pari al 35% del totale. Questo è un periodo di vita, infatti, in cui si dovrebbe essere più stabili lavorativamente, ma non in questo preciso periodo storico e allora sperando in tempi migliori per ora ci si accontenta di un classico e meno vincolante affitto.