Il presidente dell’Antritust Antonio Catricalà, nella sua Relazione annuale, ha fatto presente come l’Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato stia indagando sui comportamenti scorretti che alcune banche mettono in atto a carico di clienti che richiedono un prestito personale oppure un mutuo. In pratica viene loro imposto di sottoscrivere la polizza assicurativa sulla vita, spesso anche tra quelle che sono le più costose; il tutto nonostante non ci sia obbligo da parte del mutuatario di dover sottoscrivere una onerosa assicurazione per poter ottenere gli importi di mutuo. Secondo quanto sottolinea l’Adusbef, con durezza e con fermezza, le banche da anni hanno capito che far sottoscrivere ai propri utenti le polizze è un vero affare; ma il vero affare nell’affare è dato proprio dal meccanismo scorretto di associazione del finanziamento ipotecario con una polizza vita.
D’altronde di recente anche l’Isvap, Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni Private e di Interesse Collettivo, è intervenuto in merito rilevando forti criticità sulle polizze per i mutui a causa del caricamento di provvigioni spesso elevatissime. Per questo secondo l’Adusbef si può parlare non solo di pratiche commerciali scorrette, ma come di una vera e propria speculazione a carico dei mutuatari.
Quando si chiede un mutuo, magari per 150-200 mila euro, la polizza può arrivare a costare anche parecchie migliaia di euro, con la conseguenza che il costo complessivo del mutuo, dato dal Taeg, tende a lievitare. E tra l’altro le criticità riguardano proprio il Taeg, nel quale deve essere compreso anche il costo della polizza in modo tale che il consumatore, nella massima trasparenza, possa fare delle scelte consapevoli. Altrimenti banche e assicurazioni, denuncia l’Adusbef, continueranno a lucrare in un modo pazzesco. Vedremo tra l’altro se nelle prossime settimane l’indagine dell’Agcm porterà all’apertura di istruttorie e poi, eventualmente, a delle multe a carico di qualche banca.
