Mutui: le richieste calano anche in Spagna

 Tempi duri per chi vuole acquistare un immobile e non può contare su proprietà pregresse  o su una disponibilità economica elevata. Il numero dei mutui stipulati ultimamente continua a calare un pò ovunque e non solo in Italia e sono in netta difficoltà sia i potenziali acquirenti che le banche.L’aumento dei tassi di interesse, poi, è andato a gravare ulteriormente su una situazione già precaria, dopo l’avvento dell’euro e la recessione economica.

Ecco quindi, che l’accensione di un mutuo per la scelta delle proprie quattro pareti domestiche è calata pure in Paesi come la Spagna, secondo quanto sostiene l’Istituto Nazionale di Statistica del Paese iberico. E’ stato notato, infatti, che la scelta di di abitazioni di nuova realizzazione nel territorio ha mostrato quasi uno stop nel terzo mese dell’anno. A tal proposito, perciò, il numero dei finanziamenti immobiliari per l’acquisto di nuove case nel Paese della corrida si è abbassato almeno di 20 punti percentuali rispetto a quello riscontrato nel corso dello stesso mese di marzo del 2010.

Non serve neppure affidarsi al vecchio detto “mal comune mezzo gaudio”, piuttosto sarebbe necessario tentare di capire se ci sono delle soluzioni e quali. L’Istituto Nazionale di Statistica rivela che il numero dei mutui concessi a marzo è stato pari a 43.176 unità e in questo caso, parliamo di una  flessione di circa 14 punti percentuali rispetto ai mutui immobiliari erogati nel mese di febbraio. In più, continuando in questo modo, non si intravedono spiragli positivi per l’anno in corso e forse nemmeno per il successivo. Tuttavia, è ancora presto per parlare visto che neppure gli esperti del settore, sono in grado di capire se ci saranno delle novità o delle modifiche nel prossimo futuro. Intanto, differenze di prezzo si notano pure nelle case, diminuiti molto velocemente in un anno e soprattutto nel primo trimestre del 2011. Insomma, è in crisi pure il mercato immobiliare spagnolo che non sfugge ai problemi che accomunano soprattutto l’Europa da un trinennio a questa parte.

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